sabato 28 gennaio 2012

Tesori nascosti

Chiamerò così: 'Tesori nascosti del nostro Appennino' i post che gradualmente inserirò in questa serie del blog. La ricognizione sui beni culturali della nostra terra dopo il terremoto del 27 gennaio ne offre l'occasione.
A Cavezzana d'Antena, sotto il Cucchero del Righeto, ho rivisitato per l'ennesima volta la chiesa di cui vi mostro qualche foto. Qualcosa di bello e storico, le cui notizie potrete trovare in ricerche di Antonio Rosa, studioso di quel luogo.
Ma altre curiosità legate alla civiltà rurale del nostro passato appenninico me le ha mostrate l'amico Romano Varoli, che, con pochi altri, continua a vivere in quel villaggio antico e che ringrazio.


Interno della chiesa parrocchiale di Cavezzana d'Antena

L'attrezzo, sostenuto da R. Varoli, si chiama 'luvét' (lupetto) e serviva al recupero dei secchi che venivano calati nel pozzo
Dettaglio di Cavezzana d'Antena
Questo giogo, opera di alto artigianato del sig. Rotelli il vecchio, è fatto con il legno leggero, ma elastico e resistente di una pianta tipica del luogo: l'opi.

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