lunedì 23 gennaio 2012

Un futuro credibile

Un futuro credibile può essere tracciato da Principi illuminati o da Popoli consapevoli della necessità di cambiamento. Non certo da manovre, più o meno teatrali, da fiction, del Palazzo.
"Historia magistra vitae est", se si conosce  e si ha un pò di umiltà.
Grandi imperi, ante e post Cristum, e uomini "superbi" sono naufragati miseramente, proprio quando ritenevano di essere ormai onnipotenti. Sono stati vinti da se stessi e dalle circostanze, dalla necessità, o dal bisogno di stare al passo col progresso, col quale si identificavano. Ve ne sovviene qualcuno?
Un grande narratore italiano, ammirato o criticato secondo i casi, ha parlato di "fiumana del progresso", nella quale per ambizione, per istinto, per desiderio di raggiungere una più alta vetta, per avidità o semplicemente per migliorare la propria condizione (economica o sociale), l'uomo si butta, venendone travolto ... inesorabilmente per destino. Così è stato per I Malavoglia, per Mastro don Gesualdo; così sarebbe stato per La duchessa di Leyra, per L'uomo di lusso e per L'onorevole Scipioni, tutti modelli esemplari della società ottocentesca ... ma anche contemporanea. Avrete capito che ho fatto riferimento a Giovanni Verga.

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