venerdì 18 maggio 2012

Il termometro ...

Per avere una conoscenza appena più chiara e realistica della situazione contemporanea basta non chiudersi a riccio su se stessi e sulla stretta cerchia familiare o affannarsi a seguire i programmi televisivi che ne parlano, ma dialogare (alla buona, senza pregiudizi) con tutti quelli che si conoscono, come si è fatto sempre negli anni trascorsi e come si continua a fare. Si potrà èssere in grado di avere il termometro della realtà economica, sociale e psicologica della società attuale. Nei centri piccoli, dove forse la possibilità di comunicare è maggiore e più spontanea, risulta palpabile la preoccupazione per le difficoltà economiche che già si fanno sentire e che incombono con un peso che a molti appare insostenibile. Non è tanto quella di oggi la preoccupazione di non avere il pane, quanto la mancanza di risorse per pagare le infinite imposte e le bollette per i servizi essenziali. Si potrebbe sempre tornare alla terra ... per mangiare, ma per pagare ci vogliono i soldi! Questo è il problema.
"Una volta" dicevano degli anziani, "c'erano le giornate obbligatorie a sostituire il denaro. Ma ora non è più possibile".
"Chi governa il Paese ha l'idea che tutti i giovani siano imprenditori ... ricchi di idee; ma senza le risorse necessarie".
"E' come se tutti dovessero essere generali senza gli armamenti! A proposito, i soldati chi sarebbero?".
"Non è vero che i giovani non vogliono lavorare! Magari con gli studi lunghi ... non possiedono più alcune abilità manuali.".
Queste, le dolenti note di molti giovani tra il disoccupato e il semioccupato.

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